Per le persone con disabilità visiva – forse più ancora che per tutti gli altri esseri umani – l’attività fisica ha un’importanza fondamentale. La privazione (o la grave alterazione) della vista, infatti, tende a limitare le possibilità di movimento e spesso porta con sé sedentarietà, rigidità, posture innaturali: tutti atteggiamenti che, a lungo andare, rischiano di influire negativamente sulla salute. E’ quindi necessario controbilanciare questi effetti con un’adeguata pratica motoria, appositamente studiata. Va proprio in questa direzione l’attività estiva che la nostra Polisportiva propone a soci e amici. Tra giugno e settembre (periodo indicativo) due pomeriggi alla settimana, il martedì e il giovedì, ci si ritrova al Parco Ruffini, per allenare il fisico, ma anche per ritrovare, in uno spazio aperto e accogliente, l’armonia con se stessi e ricostruire quel benessere complessivo della persona, spesso messo alla prova dallo stress e dai ritmi frenetici della vita cittadina.
Le sessioni solitamente iniziano con un po’ di corsa o camminata, ottimo metodo per riattivare muscolatura e circolazione. Chi non vede corre o cammina con il supporto di una guida (i due si tengono in contatto tramite una cordicella, che permetto al cieco di percepire e seguire i movimenti del vedente). Poi inizia l’attività vera e propria. «Gli esercizi che propongo sono la naturale prosecuzione del corso di Pilates per non vedenti che tengo, durante tutto l’anno, in palestra. – spiega la docente Laura Veglia, laureata in scienze motorie, avvicinatasi, dodici anni fa, al mondo della disabilità visiva - L’attività mira a potenziare allungamento e flessibilità, a migliorare la postura, soprattutto per quanto riguarda la parte superiore del corpo. I problemi alla schiena, infatti, sono patologie ricorrenti in chi non vede». Ecco allora le serie di estensioni e di flessioni degli arti (superiori e inferiori), i piegamenti, gli allungamenti, i movimenti del busto e del bacino, gli esercizi per il collo e la testa, e così via.
Tutto si svolge con grande naturalezza. Di volta in volta, l’istruttrice descrive, con precisione, i movimenti da eseguire: di tanto in tanto dà indicazioni specifiche ai singoli partecipanti, verificando che ognuno si muova nel modo corretto e, per quanto possibile, in sincronia con gli altri. «Nel caso degli esercizi più articolati – spiega ancora Laura Veglia – rispetto all’attività destinata ai vedenti ho reso un po’ più semplici alcuni passaggi, in modo che fossero più immediati da recepire e memorizzare, ma questo nulla toglie all’efficacia e alla completezza della proposta». I benefici sono evidenti, tanto che ormai l’attività al Ruffini è diventata, per molti, un punto di riferimento. E naturalmente, nello stile della Polisportiva, oltre al bello dello sport c’è il piacere di incontrarsi e di stare insieme, in amicizia e con qualche sana risata.