Il CrossFit non è solo un insieme di movimenti. E’ un modo di essere e di pensare, è un allenamento alla vita. Ecco perché, quando un progetto inclusivo e coraggioso come quello proposto dalla palestra - o box, così come viene chiamata nel gergo del CrossFit - NOMA CrossFit di Torino incontra l’entusiasmo della nostra Polisportiva, i risultati possono essere sorprendenti.
Qualunque siano le scelte e gli obiettivi che ci siamo prefissati, tutti abbiamo a che fare, nel quotidiano, con pesi da sollevare e resistenze da vincere (fisiche e metaforiche). Tutti siamo sotto il dominio della forza di gravità, con le fatiche e le sfide avvincenti che questa condizione comporta. E tutti, se ci impegniamo costantemente, possiamo, passo dopo passo, spostare l’asticella dei nostri limiti fino a livelli che all’inizio ci parevano impensabili. Questa consapevolezza - insieme con il benessere fisico – è forse il giovamento più grande che possiamo trarre da un’attività del genere. Ma andiamo per ordine…
«Con il termine CrossFit – ci racconta il responsabile e coach del box, Gero Cipollina – si intende un insieme di movimenti funzionali, costantemente variati ed eseguiti ad alta intensità». L’idea, in sostanza, è quella di non specializzarsi in un solo tipo di allenamento, ma di eseguire esercizi che puntino alla completezza. «A ben vedere i movimenti che proponiamo non sono poi diversi da quelli che ciascuno di noi esegue nel quotidiano, ad esempio quando sposta un peso o sale una rampa di scale – spiega Gero Cipollina – Ecco perché questo allenamento può risultare utile a tutti». E’ un modo per sfatare il pregiudizio che vorrebbe l’attività riservata a persone già dotate di grande prestanza fisica e già superallenate. Certo, di primo acchito l’aspetto dell’”alta intensità” potrebbe intimidire. Bisogna essere pronti a mettersi in gioco, a sudare e faticare quanto necessario. «Ma ciò che conta è calibrare l’attività sulle possibilità di ciascuno, puntando a costruire una crescita graduale». Il gruppo della nostra Polisportiva, in effetti, è piuttosto eterogeneo: c’è chi ha alle spalle anni di attività fisica, ma anche chi parte da zero (o quasi).
Una lezione di CrossFit non somiglia mai a quella precedente. Gli esercizi variano di continuo. Questo non è, di per sé, un problema per chi non vede. E’ sufficiente che l’istruttore sia molto accurato nello spiegare, di volta in volta, i movimenti da eseguire. Nel caso di Gero Cipollina, tutto ciò è avvenuto spontaneamente, fin da i primi incontri. Insieme a lui, ad affiancare il nostro gruppo ci sono giovani volontari che aiutano i partecipanti a muoversi negli spazi della box e a destreggiarsi fra pesi, bilancieri e altri attrezzi. Con questi accorgimenti, l’attività si svolge in assoluta sicurezza e in modo molto naturale, in un clima di serenità e condivisione.
Va dato atto a NOMA CrossFit di aver incluso il progetto “Blind” (cioè l’attività per non vedenti) tra le sue proposte fin da subito. In pieno lockdown, quando la box non era ancora aperta, il responsabile già si preparava per l’obiettivo, seguendo, con esercizi a distanza, il nostro presidente Ivano Zardi. Poi, appena possibile, è stato costituito il gruppo. D’altra parte la scelta è in linea con la filosofia di NOMA Crossfit. Il nome deriva dalle parole “no”, “ma”, cioè le espressioni di incertezza, dubbio e negazione che tutti usiamo per prendere le distanze da qualcosa. E invece, come recita il motto scritto a caratteri cubitali sui muri della box, “no more excuses”, non abbiamo scuse, se davvero vogliamo metterci in gioco e puntare a risultati ambiziosi. L’attività per i disabili visivi ne è una chiara dimostrazione. Partita in via sperimentale con una lezione di un’ora settimanale, la proposta sta incontrando l’interesse degli iscritti, tanto che, nel giro di qualche settimana, si è già passati a due appuntamenti settimanali.
L’interesse di NOMA CrossFit per l’inclusione e per la dimensione sociale dell’attività fisica è testimoniato anche da altri progetti, compreso uno, appena partito, dedicato alle persone anziane. Il tutto è inserito in una cornice più ampia. Con due amici, Mino e Gianluca Potenza (entrambi legati alla nostra Polisportiva), Gero Cipollina ha fondato l’associazione “Pensa e arricchisci te stesso”, realtà che esprime, in una semplice frase ispirata da un libro di Napoleon Hill, tutto il valore del progetto.
Foto: Giulio Petrone